Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi
WALKING THÉRAPIE
psico-camminata urbana tra Rifredi e Scandicci
Progetti
testo e regia di Nicolas Buysse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni
traduzione di Angelo Savelli
con Gregory Eve e Luca Avagliano
concezione sonora e musiche Maxime Glaude
prodotto nell’ambito di Estate Fiorentina 2019 e Open City 2019
Ritorna a grande richiesta dopo il successo della scorsa estate, Walking thérapie, divertente format di teatro urbano, nato per il Festival Off d’Avignone e scritto da tre estrosi teatranti belgi Nicolas Buysse, Fabrice Murgia e Fabio Zenoni.
Per questa estate addirittura in una doppia versione, da lunedì 8 a venerdì 12 luglio il percorso partirà dal Teatro di Rifredi, poi tutti in tramvia fino a Scandicci. Invece la nuova versione Centro Storico (con partenza dal Quinoa – Zap in vicolo Santa Maria Maggiore, ang. via De’ Vecchietti) sarà da lunedì 15 a mercoledì 31 luglio, esclusi il sabato e la domenica. Tutte le repliche avranno inizio alle ore 21.00, ai partecipanti verrà fornita l’apparecchiatura per seguire lo spettacolo, si richiede di arrivare almeno 30 minuti prima.
In Walking thérapie, grazie ad un particolare dispositivo sonoro, gli spettatori/pazienti muniti di cuffie sono guidati da due conduttori in un’assurda passeggiata teatrale per le vie della città, sperimentando e irridendo le moderne terapie/bidone sulla conquista della felicità interiore.
Walking thérapie dovrebbe essere una passeggiata urbana di gruppo per liberare i partecipanti dal loro individualismo e dai loro pudori nell’esprimersi in faccia al mondo esterno.. peccato che proprio uno dei conduttori, ex paziente ora guarito, proposto dal terapeuta/santone come esempio della riuscita del suo metodo psicofisico, subisca nell’arco della camminata un’inarrestabile involuzione che lo porterà dallo smarrimento al tracollo personale e della terapia.
Gli spettatori/pazienti (max 50 a percorso), vengono muniti alla stazione di partenza di sgabelli retrattili e di potenti cuffie che li isoleranno dal resto del mondo reale intorno a loro, per farli entrare in una dimensione parallela in cui ascolteranno solo le parole ed i suoni manipolati dal terapeuta demiurgo, proponendosi in maniera estraniata e a volte grottesca agli occhi dei passanti reali. Ogni angolo di strada, ogni finestra, ogni persona incontrata, ogni piccolo evento accidentale può diventare l’oggetto – divertente o imbarazzante – dello sproloquio del terapeuta o del malessere dell’assistente.